Psicologa clinica e giuridica e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
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PROBLEMI ADOLESCENZIALI: QUANDO E COME INTERVENIRE?

“I due grandi problemi dell’adolescenza sono: trovarsi un posto nella società e, allo stesso tempo, trovare se stessi.”

(Bruno Bettelheim)




PROBLEMI ADOLESCENZIALI: QUANDO E COME INTERVENIRE?

 
Essere adolescenti significa trovarsi in un momento di transizione all’interno del quale non si è più bambini, ma non si è ancora adulti.
In questo periodo, caratterizzato da una serie di cambiamenti di tipo fisico, emotivo, comportamentale e caratteriale il ragazzo/a inizia a mettere tutto
in discussione sia l’ambiente che lo circonda sia se stesso.

Durante questa fase l’individuo può andare incontro a difficoltà di vario genere, le quali possono riguardare la sfera affettiva (primi innamoramenti),
la sfera familiare (il rendersi conto che ormai si sta diventando grandi e si ha voglia di dipendere sempre meno dagli adulti), la sfera scolastica
(al ragazzo viene chiesto di iniziare a ragionare in maniera più matura ed astratta, ossia si entra in quella fase che Piaget chiama “stadio operatorio formale”)
e infine sfera amicale (il ragazzo sente il bisogno di appartenere al gruppo, ma allo stesso tempo teme il suo giudizio).

Come si può apprendere da quanto detto fino ad ora, un tema predominante per gli adolescenti è quello dell’incertezza, del dubbio, dell’indecisione,
riguardante il chi sono, il cosa sarò, il cosa farò ect… tanti dubbi, tante paure che possono influenzare il modo di essere e di comportarsi del ragazzo.
Una figura guida, come può essere quella del genitore, dell’insegnante o dell’educatore in generale è di fondamentale importanza per far si che
l’adolescente non prenda direzioni sbagliate e far si che diventi un adulto soddisfatto di sé.
 
L’adolescente dunque ha bisogno di una figura che lo supporti durante questo difficile cammino di transizione verso l’età adulta.
Spesso però non è facile per i ragazzi riuscire a confidarsi con gli adulti che li circondano, a volte perché si vergognano di affrontare certi argomenti,
altre perché l’ambiente circostante è poco supportivo e poco disponibile al dialogo, altre ancora perché gli adulti non hanno tempo da dedicare loro.
 
L’incontro con lo psicologo offre ai ragazzi/e un luogo protetto all’interno del quale poter manifestare i propri dubbi e le proprie paure
in un contesto comprensivo e non giudicante. I ragazzi avranno l’opportunità di portare i problemi che li preoccupano maggiormente,
quali possono essere per esempio: 
 
- Crisi rispetto alla propria identità, 
- Crisi rispetto al propri futuro, 
- Problematiche riguardo al proprio corpo, 
- Problemi di tipo motivazionale in ambito scolastico, 
- Tensioni con i genitori,
- Problemi di autostima,
- Malessere in generale.