Psicologa clinica e giuridica e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
CONTATTAMI

ATTACCHI DI PANICO

“Il lato caratteristico del timor panico sta nel non rendersi chiaramente conto dei suoi motivi, ma nel presupporli più di quanto
si conoscano anzi nel far diventare eventualmente la paura stessa come motivo della paura” Arthur Schopenhauer



ATTACCHI DI PANICO


Ci sono due tipi di attacco di panico (AP), quello atteso (ossia provocato da una situazione specifica) e quello inatteso.
🔸 Quando si parla di attacco di panico inaspettato ci si riferisce ad un AP per il quale non vi e’ un chiaro elemento scatenante al momento
dell’avvenimento, in altre parole, sembra verificarsi di punto in bianco, come quando l’individuo si sta rilassando o svegliando dal sonno (DSM V).

🔸In realta’ solo un numero limitato di casi di attacco di panico non ha una causa scatenante, gli altri, anche se sembra che non abbiano una
causa apparente, in realta’ la hanno. Questo perche’ non sono le situazioni in se’ a creare gli AP (altrimenti tutti ne soffriremmo), ma essi sono creati da noi,
ossia dipendono da come intepretiamo cio’ che ci sta accadendo, la situazione in cui ci troviamo, i nostri sintomi fisici... 

🔸Secondo David e Clark gli attacchi di panico derivano dalla tendenza a interpretare erroneamente le normali sensazioni fisiche
(es: battito del cuore, vertigini...)  come indicative di un pericolo immediato. Il risultato e’ che i sintomi poi tendono ad intensificarsi
(poiche’ poniamo l’attanzione su di essi), portando ad ulteriori previsioni catastrofiche.



Dopo l’attacco di panico chiediamoci:

- Dove mi trovavo? 

- Cosa stavo facendo? 

- Come mi sono sentita prima e dopo? 

- Quale e’ stata la prima cosa che ho notato appena l’attacco di panico e’ inziato? 

- Ci sono state delle sensazioni fisiche? dei pensieri? Mi hanno preoccupato? 

- C’era il pensiero che potesse succedere qualcosa di brutto come conseguenza ai sintomi fisici? 



🔸Gli attacchi di panico frequenti sono una risposta psicologica allo stress, sono un segnale di allarme, ci dicono che qualcosa non sta andando
per il verso giusto. Anche quando sembra che vada tutto bene possono comparire in modo rapido e involontario dei pensieri, delle immagini,
delle sensazioni che vengono valutate negativamente perche’ percepite come un possibile pericolo e attivano delle reazioni di attacco o fuga.


👉 Il lavoro che si puo’ fare attraverso la terapia cognitivo comportamentale e’ individuare quali sono gli stimoli o situazioni target che ci attivano il pensiero
di catastrofe imminente, l’obiettivo e’ riuscire a considerare i sintomi fisici e i pensieri come tali e transitori e non come indicatori di una catastrofe imminente.